PREMESSA:
Scrivo e racconto soltanto i fatti più importanti che mi accadono o su cui ho scelto di concentrarmi nel periodo, tralasciando ovviamente molto altro.
Il primo quadrimestre è stato speciale ma faticoso, a causa della completa assenza di tempo libero e momenti di calma. Tuttavia, i cambiamenti in atto ripagavano ogni sforzo.
L’acquisto e la ristrutturazione della nuova casa sono stati la causa di tutto questo. È stata un’esperienza eccezionale che tutt’ora mi rende felice ma come tutte le cose importanti richiedono impegno e completa dedizione. Questo lavoro mi ha fatto scoprire di provare un astio smisurato per ogni tipo di burocrazia e il piacere dei lavori manuali e di ristrutturazione.
Ho sempre sentito/letto che la burocrazia in Italia è un disastro, non ho esperienze dei processi burocratici di altri paesi ma credo che sia difficile fare peggio. Tutta la partita burocratica è iniziata con la richiesta del mutuo in banca, il cercare nei meandri dei portali pubblici tutti i mille documenti richiesti è stato snervante, poi è arrivata la sfida di tutti i permessi e procedure per poter ristrutturare casa, poi il cambio della residenza, poi la tassa della spazzatura, poi anche la mia ragazza ha spostato residenza col relativo ricalcolo della tassa della spazzatura e blabla. Non voglio entrare nei dettagli (che manco mi ricordo) ma vi lascio intendere l’inferno di documenti da cercare, da farsi rilasciare, da caricare in portali mezzi rotti per rispettare procedure poco chiare, del quale non ne sapevo nulla e manco me ne interessava nulla. Infine, voglio stendere un velo pietoso sull’aspetto notarile, migliaia di euro per rettificare che una casa prima apparteneva a una persona e ora appartiene a me.
(Lo so che il notaio non fa solo semplici atti di compravendita o che la burocrazia è necessaria per uno stato moderno e funzionante ma penso che si possa fare meglio di così sia per il cittadino che per lo stato.)
Invece, di tutt’altro spirito è stato il lavoro di ristrutturazione, ritagliato nei weekend, nei giorni di ferie, nei pomeriggi post lavoro, in ogni spazio di tempo libero.





Nel ristrutturare casa, facendomi ovviamente aiutare sia da amici che da professionisti, ho scoperto il lavoro manuale, che è stato una rivelazione inaspettata e una aspetto che non conoscevo di me stesso. (Credo anche che le emozioni siano amplificate quanto si parla di ristrutturare casa propria.)
Questa mia scoperta è dovuta alla mia totale assenza di lavoro manuale dovuto ai miei studi e quindi alle mie esperienze lavorative e mi ha fatto notare quanto la tangibilità del lavoro sia importante. Generalmente nel lavoro d’ufficio le piccole cose sono spesso percepite come fastidii, perché non portano a risultati concreti, al contrario nel cantiere di casa, anche le piccole cose come demolire un muretto (che è una cosa da poco) sono fonte di soddisfazione perché i risultati sono tangibili ed immediati. Questo semplice fatto può sembrare una sciocchezza ma invece penso abbia un grosso valore nella quotidianità della vita e del lavoro.





Nella ristrutturazione ho imparato un infinità di cose, migliorato la mia scarsa manualità e condito il tutto con l’aiuto dei miei familiari ed amici, solo aspetti positivi che mi hanno divertito, è stata davvero una felice esperienza. Se cambierò mai casa, mi piacerebbe ripeterla.
L’unico problema di questo periodo è che non avevo tempo e odio non avere tempo, perché tra il lavoro, la burocrazia, il cantiere, l’arredamento, il trasloco e gli imprevisti ero sempre di corsa, in balia delle mille cose da fare e mai riuscivo a fare quello che desideravo io. Ma ci sta, quando inizi un progetto di tali dimensioni è normale che sia totalizzante.
In sintesi, questo è stato il mio primo quadrimestre dell’anno. Certo, ci sono stati anche alcuni momenti rilassati, ma la maggior parte del tempo è stata dedicata al progetto casa.