Da pochi giorni Papà

Da pochi giorni sono diventato papà. Fa strano dirlo e ancora di più scriverlo, mi rendo conto di essere ancora frastornato e incredulo da questo eccezionale evento, spero di non scrivere sciocchezze o ovvietà.

Preferisco evitare di raccontarvi le tante emozioni che si provano e sperimentano in quel momento, poiché sono esperienze estremamente personali che preferisco mantenere così. Invece, mi piacerebbe condividere alcune riflessioni e considerazioni personali che mi sono balenate in mente in questo periodo.


Le Relazioni Umane sono TUTTO

Già da tempo lo pensavo, ma è diventando genitore che ho acquisito con assoluta certezza che le relazioni umane sono l’elemento più prezioso della nostra vita.

Il rapporto genitore-figlio è indubbiamente unico e insostituibile, tuttavia è l’intera tessitura delle relazioni che abbracciamo – la relazione con la propria compagna, i legami familiari, le amicizie, il rapporto con i colleghi, lo scambio di saluti con i vicini di casa, il senso di squadra con i compagni di sport, … – a infondere vera pienezza e gioia nella nostra esistenza. La vera ricchezza della vita risiede nell’armonioso intreccio di tutti i nostri legami umani.

Sebbene questo concetto possa sembrare ovvio, troppo spesso nella routine quotidiana trascuriamo di dare il giusto valore alle relazioni umane, concentrandoci su obiettivi tangibili o pensieri più pragmatici.

Diventare genitore riconfigura la mente portando in primo piano altre considerazioni.


Molti sognano di diventare genitori

L’arrivo del nostro bambino non ha suscitato solo congratulazioni, ma anche una sana invidia da parte di amici e conoscenti che, anch’essi, covano il desiderio di diventare genitori.

Ogni relazione è unica e possiede propri ritmi, equilibri e dinamiche, che meritano il massimo rispetto. Tuttavia ho notato che frequentemente l’unico vero ostacolo che impedisce di diventare genitore è rappresentato dalla paura, che è più che normale avere.

Ciò che mi stupisce è riflettere sulle vite delle generazioni passate, in particolare pensando a quelle dei miei nonni, sia materni che paterni. Erano generazioni caratterizzate da condizioni economiche assai più modeste rispetto a me o a qualunque coppia che io conosca. Eppure, nonostante tutte le sfide, avevano il coraggio di dare alla luce molti figli. Se oggi fossi nelle stesse circostanze dei miei nonni e facessi lo stesso numero di figli, verrei considerato pazzo da chiunque.

Mi chiedo se in quei tempi non ci fosse la stessa paura della povertà che sentiamo nella nostra società oggi, oppure se il legame familiare fosse così saldamente radicato da superare qualsiasi difficoltà. O forse, semplicemente, l’Italia offriva altre prospettive per il futuro.


Più tempo di qualità che denaro

Indubbiamente, l’aspetto economico è importante, ma posso assicurarvi che il tempo ha una rilevanza molto maggiore nelle essere un buon e felice genitore.

Ho notato che spesso ci si immerge in complessi ragionamenti e calcoli economici per stabilire se possiamo permetterci una spesa o meno, e altrettante considerazioni o sforzi per accumulare più denaro, mentre quasi nessuna attenzione viene dedicata a cercare di ottenere più tempo!

Le relazioni umane sono plasmate dallo stare insieme, dal trascorrere del tempo in esperienze condivise, non dal potere di acquisto.


Infine, rispondo alla critica mossa più frequentemente

“Ma ora che diventi genitore come farai a fare le tue cose? Dovrai sicuramente rinunciare! No io personalmente non potrei mai perché… blabla…”

Non c’è nulla di sbagliato nel non desiderare di diventare genitori, tuttavia, chi pronuncia questa frase spesso non comprende appieno la tua decisione. Mancando completamente di empatia, non apprezza l’importanza e l’entità della tua scelta, confrontandola con questioni banali o di importanza ridicola.

Essere genitore non significa necessariamente rinunciare, ma comporta l’adattamento di alcune attività e la gestione del tempo in modo diverso rispetto a quando si è senza responsabilità genitoriali. Tuttavia questo è solo un lato della medaglia. L’altro lato è un’esplosione di amore e felicità nel vedere proprio figlio, nel badare a lui costruendo un legame che durerà per tutta la vita, insieme alla nostra compagna e famiglia. Generalmente questo aspetto, che è il più importante, non viene minimamente considerato.

Sinceramente, le uniche vere rinunce sono l’impossibilità di dedicare la propria vita al lavoro trasformandolo in una missione esistenziale o il vivere da nomadi del mondo. Chiaramente entrambe le scelte di vita richiedono un certo tipo di personalità e inclinazioni, che personalmente non possiedo. Tutto il resto è fattibile.


Ecco alcune foto con il mio piccolo assistente che mi ha aiutato a scrivere questo articolo.